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Uguaglianza nell' Unione Europea

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Updated: Feb 24, 2023

La Dichiarazione universale dei diritti umani, approvata e proclamata il 10 dicembre 1948 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, è composta da un preambolo e da 30 articoli. E’ una dichiarazione di principi pensata come ideale comune da raggiungersi da tutti i popoli e da tutte le Nazioni, al fine che ogni individuo ed ogni organo della società si sforzi di promuovere il rispetto di questi diritti e di queste libertà e di garantirne, mediante misure progressive di carattere nazionale e internazionale, l’universale ed effettivo riconoscimento tanto fra i popoli degli stessi Stati membri, quanto fra quelli dei territori sottoposti alla loro giurisdizione. Rappresenta dunque la prima testimonianza della volontà della comunità internazionale di riconoscere universalmente i diritti che spettano a ciascun essere umano.

I primi due articoli rappresentano i fondamenti dell’ Articolo 3 della nostra Costituzione.


Articolo 1: “Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza.”

Articolo 2: “Ad ogni individuo spettano tutti i diritti e tutte le libertà enunciate nella presente Dichiarazione, senza distinzione alcuna, per ragioni di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o di altro genere, di origine nazionale o sociale, di ricchezza, di nascita o di altra condizione. Nessuna distinzione sarà inoltre stabilita sulla base dello statuto politico, giuridico o internazionale del paese o del territorio cui una persona appartiene, sia indipendente, o sottoposto ad amministrazione fiduciaria o non autonomo, o soggetto a qualsiasi limitazione di sovranità.”

La Carta dei diritti fondamentali è il codice che, attraverso i suoi 50 articoli, racchiude i diritti e le libertà di tutti nell’Unione Europea. Essa ne stabilisce l’interpretazione e l’applicazione. E’ stata redatta dalla Convenzione europea nel 1999 ed è entrata in vigore con il trattato di Lisbona il 1° dicembre 2009. Gli Stati membri hanno l’obbligo di rispettare e osservare la Carta quando agiscono nell’ambito del diritto dell’UE. Tuttavia, il diritto dell’UE si applica spesso anche a livello nazionale influenzando la legislazione e il processo decisionale degli Stati membri. Tali diritti, sanciti nella Carta dei diritti fondamentali, danno applicazione a importanti principi quali la dignità, l’equità, il rispetto e l’uguaglianza, stabilendo gli standard del nostro modo di vivere. “I diritti fondamentali sono i diritti e le libertà fondamentali che appartengono a tutti nell’UE. Sono gli stessi a prescindere dalla provenienza, dal credo e dallo stile di vita di una persona.”

Eccone alcuni che hanno a che fare con il genere, la “razza”, il credo, l’età e la disabilità.

Articolo 20: “Tutte le persone sono uguali davanti alla legge.”

Articolo 21: “1. È vietata qualsiasi forma di discriminazione fondata, in particolare, sul sesso, la razza, il colore della pelle o l'origine etnica o sociale, le caratteristiche genetiche, la lingua, la religione o le convinzioni personali, le opinioni politiche o di qualsiasi altra natura, l'appartenenza ad una minoranza nazionale, il patrimonio, la nascita, la disabilità, l'età o l'orientamento sessuale. 2. Nell'ambito d'applicazione dei trattati e fatte salve disposizioni specifiche in essi contenute, è vietata qualsiasi discriminazione in base alla nazionalità.”

Articolo 22: “L'Unione rispetta la diversità culturale, religiosa e linguistica.”

Articolo 23: “La parità tra donne e uomini deve essere assicurata in tutti i campi, compreso in materia di occupazione, di lavoro e di retribuzione. Il principio della parità non osta al mantenimento o all'adozione di misure che prevedano vantaggi specifici a favore del sesso sottorappresentato.”


Articolo 24: “1. I minori hanno diritto alla protezione e alle cure necessarie per il loro benessere. Essi possono esprimere liberamente la propria opinione. Questa viene presa in considerazione sulle questioni che li riguardano in funzione della loro età e della loro maturità.

2. In tutti gli atti relativi ai minori, siano essi compiuti da autorità pubbliche o da istituzioni private, l'interesse superiore del minore deve essere considerato preminente.

3. Il minore ha diritto di intrattenere regolarmente relazioni personali e contatti diretti con i due genitori, salvo qualora ciò sia contrario al suo interesse.”


Articolo 25: “L'Unione riconosce e rispetta il diritto degli anziani di condurre una vita dignitosa e indipendente e di partecipare alla vita sociale e culturale.


Articolo 26: “L'Unione riconosce e rispetta il diritto delle persone con disabilità di beneficiare di misure intese a garantirne l'autonomia, l'inserimento sociale e professionale e la partecipazione alla vita della comunità.”


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