Sia la dichiarazione d'indipendenza degli Stati Uniti, sia quella dei Diritti dell’uomo e del cittadino francese, pur basandosi sull’ideale di uguaglianza illuminista, non prendevano in considerazione le donne. Tuttavia, già nel Settecento ci furono donne che si batterono per il riconoscimento dei propri diritti, come Olympe de Gouges, che fu una delle prime a sostenere la libertà di espressione, l’uguaglianza di genere e l’introduzione del divorzio.
La Dichiarazione dei diritti della donna e della cittadina è un'imitazione critica della Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino, con cui Olympe de Gouges ironizza sulle considerazioni dei pregiudizi maschili. La dichiarazione dell’89 infatti è rivolta esclusivamente agli uomini, quindi le donne non dispongono del diritto di voto, dell'accesso alle istituzioni pubbliche, alle libertà professionali, ai diritti di possedimento, ecc.
L'autrice afferma che «La donna nasce libera e ha uguali diritti all'uomo» e accusa la Rivoluzione francese di non aver incluso le donne nel suo progetto di libertà e di uguaglianza.
Le associazioni femminili vennero proibite da Robespierre, insieme ai loro clubs ed i loro giornali. Olympe de Gouges, insieme a molte altre donne, venne ghigliottinata nel novembre 1793 "per aver dimenticato le virtù che convengono al suo sesso" ed "essersi immischiata nelle cose della Repubblica".
Questa dichiarazione comprende 17 articoli, così come la sua controparte maschile.
Eccone alcuni tra i più rappresentativi:
Articolo 1
La Donna nasce libera e ha gli stessi diritti dell'uomo. Le distinzioni sociali non possono essere fondate che sull'interesse comune.
Articolo 2
Lo scopo di ogni associazione politica è la conservazione dei diritti naturali e imprescrittibili della Donna e dell'Uomo: questi diritti sono la libertà, la proprietà, la sicurezza e soprattutto la resistenza all'oppressione.
Articolo 4
La libertà e la giustizia consistono nel restituire tutto ciò che appartiene ad altri; così l'unico limite all'esercizio dei diritti naturali della donna, la perpetua tirannia dell'uomo cioè, va riformato dalle leggi della natura e della ragione.
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