La Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino del 26 agosto 1789 rappresenta una delle più significative forme di riconoscimento dei diritti umani e, di conseguenza, dell’uguaglianza. Ispirata al modello della dichiarazione d'indipendenza americana, comprende 17 articoli e un preambolo e ha come fondamento i principi di uguaglianza e tolleranza propri dell’illuminismo.
La Rivoluzione francese rappresenta un passaggio chiave nella direzione della modernità e ha lasciato in eredità alla storia umana questo documento che ancora oggi è un punto di riferimento per l’affermazione della dignità umana. Infatti, ancora oggi è riconosciuta come legge costituzionale in Francia e, insieme all Bill of Rights americano, è stata usata come base per l’emanazione da parte delle Nazioni Unite della dichiarazione universale dei diritti umani. La dichiarazione dell’89 infatti si riferisce prima di tutto all’uomo, non esclusivamente al cittadino francese, ha un carattere dunque universale. Questi principi furono poi esportati in tutta l’Europa da Napoleone: l’umanità entra in un mondo radicalmente cambiato, lasciandosi alle spalle in modo definitivo l’ancien régime.
Articolo 1
Gli uomini nascono e rimangono liberi e uguali nei diritti. Le distinzioni sociali non possono essere fondate che sull’utilità comune.
Il primo articolo afferma i principi di liberté ed égalité (fraternité compare solo nel 1848). E’ evidente l’analogia con il primo comma dell’articolo 3 della costituzione italiana. Tuttavia, così come nella dichiarazione di indipendenza americana, gli uomini vengono considerati uguali dalla nascita, affermazione che la Costituzione italiana nega.
Articolo 2
Lo scopo di ogni associazione politica è la conservazione dei diritti naturali e imprescrittibili dell’uomo. Questi diritti sono la libertà, la proprietà, la sicurezza e la resistenza all’oppressione.
Questo articolo è assimilabile invece al secondo comma, poiché sottolinea il ruolo attivo che lo stato deve avere per garantire l’uguaglianza.
Articolo 4
La libertà consiste nel poter fare tutto ciò che non nuoce ad altri: così l’esercizio dei diritti naturali di ciascun uomo ha come limiti solo quelli che assicurano agli altri membri della società il godimento di questi stessi diritti. Questi limiti possono essere determinati solo dalla Legge.
Articolo 6
La Legge è l’espressione della volontà generale. Tutti i cittadini hanno diritto di concorrere, personalmente o mediante i loro rappresentanti, alla sua formazione. Essa deve essere uguale per tutti, sia che protegga, sia che punisca. Tutti i cittadini essendo uguali ai suoi occhi sono ugualmente ammissibili a tutte le dignità, posti e impieghi pubblici secondo la loro capacità, e senza altra distinzione che quella delle loro virtù e dei loro talenti.
E’ evidente come questi articoli risultino ancora oggi attuali, contengono infatti la definizione del concetto moderno di libertà ed affermano la sovranità popolare, la dignità di ogni individuo e l’uguaglianza tra cittadini.
Comentarios