La dichiarazione d'indipendenza degli Stati Uniti d’America del 4 luglio 1776 (ancora oggi festa nazionale) è un momento importantissimo non solo per la storia degli Stati Uniti, ma anche nella storia delle democrazie di tutto il mondo. Scritta sul modello della Dichiarazione dei diritti della Virginia (1776), del Bill of Rights inglese (1689) e della Magna Carta (1215), essa rappresentò un modello per la Dichiarazione dei Diritti dell’uomo e del cittadino dell’89 e una fonte per tutte le successive costituzioni liberali e democratiche.
In essa ritroviamo i principi propri dell’Illuminismo.
“In Congresso, 4 luglio 1776
Quando nel corso di eventi umani, sorge la necessità che un popolo sciolga i legami politici che lo hanno stretto a un altro popolo e assuma tra le potenze della terra lo stato di potenza separata e uguale a cui le Leggi della Natura e del Dio della Natura gli danno diritto, un conveniente riguardo alle opinioni dell'umanità richiede che quel popolo dichiari le ragioni per cui è costretto alla secessione.”
“Noi riteniamo che sono per se stesse evidenti queste verità: che tutti gli uomini sono creati eguali; che essi sono dal Creatore dotati di certi inalienabili diritti, che tra questi diritti sono la Vita, la Libertà, e il perseguimento della Felicità; che per garantire questi diritti sono istituiti tra gli uomini governi che derivano i loro giusti poteri dal consenso dei governati; che ogni qualvolta una qualsiasi forma di governo tende a negare questi fini, il popolo ha diritto di mutarla o abolirla e di istituire un nuovo governo fondato su tali principi e di organizzarne i poteri nella forma che sembri al popolo meglio atta a procurare la sua Sicurezza e la sua Felicità.”
“E d'altra parte non abbiamo mancato di riguardo ai nostri fratelli britannici. Di tanto in tanto li abbiamo avvisati dei tentativi fatti dal loro parlamento di estendere su di noi una illegale giurisdizione. Abbiamo ricordato ad essi le circostanze della nostra emigrazione e del nostro stanziamento in queste terre. Abbiamo fatto appello al loro innato senso di giustizia e alla loro magnanimità, e li abbiamo scongiurati per i legami dei nostri comuni parenti di sconfessare queste usurpazioni che inevitabilmente avrebbero interrotto i nostri legami e i nostri rapporti.”
“Anch'essi sono stati sordi alla voce della giustizia, alla voce del sangue comune. Noi dobbiamo, perciò, rassegnarci alla necessità che denuncia la nostra separazione, e dobbiamo considerarli, come consideriamo gli altri uomini, nemici in guerra, amici in pace.”
I rappresentanti delle 13 colonie si rifanno ai principi che si erano affermati in Inghilterra con il Bill of Rights, durante la Gloriosa Rivoluzione, come il diritto dei cittadini alla ribellione, teorizzato dal filosofo liberale John Locke, nel caso in cui il potere politico minacci i diritti naturali dell’uomo: il diritto alla vita, all’uguaglianza, alla proprietà. Paradossalmente, tali principi vengono usati come legittimazione della ribellione nei confronti della stessa Inghilterra, in cui erano nati. Questo documento vuole risultare come un appello affinché i “fratelli britannici”, dotati di “innato senso di giustizia e magnanimità”, rispettino i valori alla base della propria Inghilterra, patria del costituzionalismo.
Si fa riferimento a Dio, che ha creato tutti gli uomini uguali. E’ tuttavia da segnalare il fatto che qui gli uomini vengono considerati uguali dalla nascita, cosa che tuttavia, secondo la nostra costituzione, non è vera di fatto. L’uguaglianza infatti non rappresenta il punto di partenza, ma l’obiettivo da raggiungere.
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