Una delle più grandi conquiste dell'Italia con la costituzione del 1948 è il riconoscimento della dignità di ogni singolo individuo, qualcosa che oggi si dà quasi per scontato, ma che fino a tempi relativamente recenti sembrava solo una lontana utopia. Questo non significa che oggi la situazione sia priva di problematiche di questo tipo. Tuttavia, il fatto che ogni essere umano venga finalmente visto come meritevole di dignità, a prescindere dal sesso, dall'etnia e da qualunque cosa possa renderlo appartenente non conforme ai canoni imposti dalla società (principio personalista), pone le basi che legittimano ogni battaglia a favore dell'uguaglianza. L'affermazione della dignità di ogni cittadino non è infatti una pura formalità: lo Stato, con l'articolo 3, si fa carica di una missione, ovvero quella di proteggere l'individuo e di garantirgli la possibilità di realizzarsi appieno in quanto essere umano e cittadino nei vari ambiti della società.
È evidente il patrimonio proveniente dalla religione cristiana, la quale ha plasmato i principi morali della maggior parte dei cittadini italiani, siano essi credenti o meno. La concezione di origine cristiano-platonica dell'uomo come qualcosa che supera la realtà materiale, un essere pensante, capace di provare una tensione verso un il sovrasensibile, è in qualche modo radicata nel profondo di ogni abitante del mondo occidentale. Gli uomini infatti si pongono obiettivi e hanno valori. Tutto ciò deriva dalla consapevolezza di essere umani, soggetti attivi, degni di essere liberi e rispettati. Secondo Tommaso d’Aquino, aristotelico, la dignità dell’uomo sta nel suo essere creato a immagine e somiglianza di Dio e nella sua capacità di orientare le proprie scelte in una continua tensione verso Dio. Si può non credere che l'Uomo sia stato creato da Dio, si può negare l'esistenza di un'anima immortale sovrasensibile, si può rifiutare qualsiasi forma di religione o superstizione, ma non si può negare in alcun modo l'importanza che il cristianesimo ha avuto nel processo di riconoscimento della dignità umana.
Non sempre però, la religione è stata uno strumento di valorizzazione dell'uomo. Durante il medioevo l'uomo, ritenendosi eternamente macchiato dal peccato originale e quindi privo di dignità, era assoggettato quasi volontariamente al dominio di chiesa, re e imperatori. L'idea di uguaglianza non era nemmeno concepibile in una società gerarchica come quella dell'epoca.
Il Rinascimento fu un grande passo in avanti da questo punto di vista. Lungi dall'essere il raggiungimento dell'uguaglianza tra individui, quest'epoca risulta tuttavia fondamentale nell'affermare la dignità degli uomini, non più esseri imprigionati nella vita terrena per espiare i peccati, ma soggetti attivi e soprattutto liberi. Vennero ripresi i classici e di conseguenza l'humanitas di Terenzio e Cicerone, il valore di quella ratio propria di tutti gli uomini e che li distingue dalla natura, la ripresa in chiave cristiana del mito platonico del demiurgo da parte di Giovanni Pico della Mirandola. Non è una caso, insomma, che il titolo dell'opera più famosa di quest'ultimo fosse proprio "De hominis dignitate".
Merito dell’Illuminismo fu quello di portare queste idee a una dimensione universale. La fiducia in una ragione unica e propria di tutti gli uomini per natura, ripresa da Cartesio, ebbe come conseguenza la valorizzazione di ogni singolo individuo e della sua razionalità, per cui si diffusero idee di uguaglianza e tolleranza. Secondo Kant, la dignità dell’uomo sta nel suo essere razionale e capace di vita morale, che lo spinge a agire in modo da“ trattare l’uomo, così in te come negli altri, sempre anche come fine e mai solo come mezzo”.
Tuttavia il '900 ci ha dimostrato come queste idee siamo in realtà fragili e di come la brama di potere, la propaganda e l'odio nei confronti degli altri possano avere così facilmente il sopravvento sulle conquiste per cui molti uomini hanno duramente lottato. Il compito della Costituzione, in particolare dell'articolo 3, è quello di evitare che l'umanità cada nuovamente in errore, non solo affermando, ma facendosi garante del principio di uguaglianza tra cittadini.
Fonti: Wikipedia, Enciclopedia Treccani, La ricerca del pensiero (N. Abbagnano, G. Fornero), Vola alta parola (R. Carnero, G, Iannone)
Comments